“SANGUE PER L’ARTE”

Il progetto Sangue per l’Arte, avviato nel 2012, si compone di sculture in terracotta e dipinti ad olio su tela dedicati ad artisti e uomini e donne illuminati che hanno sacrificato la propria vita per difendere la libertà di espressione in periodi di despotismo politico. L’obiettivo del progetto è quello di suscitare una riflessione sulle società democratiche che soffrono del vizio dell’indifferenza in un mondo dominato dall’incultura e dal benessere.

L’Arte non chiede nulla, tranne Arte stessa! L’Arte è vita e l’Arte è sangue, e sono molti gli artisti che versano il proprio sangue per essa.

Il mondo è adornato dalla magnificenza dell’Arte che ricompensa tutti, anche coloro che fanno finta di non volerla accettare. Ma non dimentichiamo che in ogni regalo c’è il sangue degli artisti, fatto di sofferenze, umiliazioni e fatica.

Molti si chiedono perché un artista debba patire per creare Arte. Ma perché no? Perché ogni giorno gli artisti si dissanguano con affetto e felicità, ma anche con castighi e umiliazioni. Chiunque derida la loro merce e odia il proprio vicino, dimostra solo la propria ignoranza e il proprio egoismo.

L’ospite della sapienza dell’Arte si illumina davanti allo splendore e ripaga il sacrificio dell’artista. Questo rinnova il sangue consumato e lo fa prendere vita, offrendo il miglior premio per l’artista: il riconoscimento.

Tuttavia, troppe sono le menti geniali morte disperatamente nell’incomprensione e nella povertà assoluta causata dall’emarginazione. Mozart, Salgari, Van Gogh, Gauguin, Bartòk… uno solo è troppo. Questi sono i peggiori matti, per i quali non c’è cura e ogni medicina è necrotizzante.

Non esiste rimedio per chi vive di arte: nemmeno la previsione della più terribile sciagura può distogliere l’artista dal proprio lavoro. Tuttavia, sarebbe ingenuo sperare di ottenere la gratitudine dell’uomo comune o dell’arte stessa. L’uomo comune spesso non comprende l’arte, mentre l’arte non può ringraziare nessuno per il proprio esistere.

La gratitudine potrebbe arrivare in futuro, ma la morte non costituisce un ostacolo per la mercificazione dell’arte. In occasione del funerale, la bancarella dei souvenir dell’artista è già allestita, garantendo guadagni per i commercianti.

Non importa in quale modo l’arte esista, purché sia presente nel mondo. Le sue opere eternamente desiderano avere la possibilità di comunicare e, se possibile, ispirare chi ama l’arte. Fortunatamente, grazie alla sensibilità di coloro che ricordano e riscoprono tesori perduti, possiamo arricchire le nostre vite troppo scarne senza arte e tristemente solitarie senza storia.

Ringraziamo i guardiani del sapere che si prendono cura dei capolavori, che sono figli del sangue. A noi non resta che donare ancora vita e ancora sangue all’arte. Sabatino Scia