La dittatura dura non dura”Timisoara 1989″
È l’alba.
Il gallo dà la sveglia.
E, nell’anticamera di quell’ufficio puzzolente, il gallo miagola alla gallina e la gallina strilla coccodeando che quel tacchino lì deve essere portato in macelleria!
È un nemico della dittatura dura!
Il tacchino, con la testa abbassata, non si capacita del suo stato: era stato preso così… per strada… col cappio al collo!
Un asino lo afferra per le zampe e poi, con forza, lo spinge a testa in giù!
E raglia gridando ché il suo lavoro è duro!
E chissà quando ancora durerà la dittatura…
Poi improvvisamente sta zitto: entra un maiale e grugnendo saluta alzando la zampa.
Ad un tratto compaiono ancora due nervosissimi maiali: un verro e una scrofa!
che strillano piangendo e grugnendo.
Farfugliano confusi, tremano, e dicono che tutti gli animali sono in rivolta!
Ed è il crollo… Il crollo! Capite?
E la dittatura dura forse proprio ora non dura!
Tutti hanno paura e scappano!
La gallina inciampa e il verro la calpesta con la zampa sul petto!
E allora pian piano l’asino scompare in sordina…
L’asino aveva davvero lavorato duro per la dittatura…
Aveva svolto i lavori più umili…
Ogni animale al servizio del regime fa il proprio lavoro…
Ma la dittatura dura ora proprio non dura!
Che spargimento di sangue!
Il tacchino rinviene e istericamente piange e ride ché ha avuto salva la vita!