LA FAVOLA
Ora, all’inizio del XXI secolo, la favola subisce una rivoluzione letteraria grazie all’opera dello scrittore napoletano Sabatino Scia, autore di più di quattrocento “favole di protesta occidentale”. Come Esopo e Fedro, ha scelto la favola come genere principale e allo stesso tempo come genere portavoce della propria attività creativa.
Le favole e le fiabe sono due generi letterari che spesso vengono confusi. La principale differenza tra le due è che le fiabe hanno solitamente un ambientazione fantastica, con personaggi come principesse, streghe e maghi, mentre le favole sono storie che utilizzano spesso animali antropomorfi per rappresentare le diverse nature umane.
Attraverso il lavoro di rinnovamento di Sabatino Scia, la favola non è più solo un mezzo per raccontare la vita, ma diventa il teatro stesso in cui i vizi dell’uomo, della società e della natura si manifestano in modo spontaneo. I protagonisti, che non sono sempre animali, sono arricchiti dalle sembianze di cose, esseri ed elementi della natura, che interagiscono tra loro in modo naturale, mettendo in mostra il proprio carattere. Le pelli degli animali, le forme e le sembianze degli oggetti e le caratteristiche degli elementi sono i veri abiti dei personaggi, non semplici costumi. Tutti, nessuno escluso, hanno il compito di rivelare il carattere profondo delle diverse nature umane.
Le favole come “L’1”, “Il Molto e il Poco”, “I ricordi del cane mastino” e “Mostar, paesi in guerra” sono un’evidente prova dell’uso molteplice delle diverse nature dei personaggi.